Dopo essere stata promotrice dello sviluppo umano per un’intera stagione della storia mondiale, la nostra Europa ha perso centralità nell’attuale quadro geopolitico ed economico mondiale. Perché i cittadini europei ritrovino il loro ruolo di protagonisti del cambiamento, è necessario promuovere quelle competenze che sostengano l’individuo, rinsaldino il tessuto relazionale e generino innovazione sociale.
Mercoledì 6 novembre 2013, il Parlamento Europeo di Bruxelles (room JAN4Q1) ospita la conferenza internazionale “Human Inner Design”, realizzata da Fondazione Paoletti, in collaborazione con “Fondazione Albero della Vita”, “Learning for Well-Being” e la rete “Eurochild”. Patrizio Paoletti e le Europarlamentari Silvia Costa e Patrizia Toia intervengono sul tema “Education and self-education, key tools for shaping a new role for European institutions and citizens”.
La crisi economica, che è anche crisi sociale e ambientale, ci indica principalmente che il modello di sviluppo e gli stili di vita che l’Europa ha promosso per secoli non sono più adeguati alla modernità.
Se il divario tra ricchi e poveri continua ad aumentare, se le istituzioni non riescono a dare risposta alle esigenze dei cittadini, significa che abbiamo bisogno di nuove idee in grado di riaffermare quei valori su cui l’Europa ha strutturato le sue società, primo fra tutti l’uguaglianza.
Obiettivo generale di “Human Inner Design” è invitare le Istituzioni europee a farsi promotrici ancora più consapevoli di un cambio di paradigma ispirato a valori di essenzialità, sostenibilità, cittadinanza, protagonismo sociale, coesione, inclusione, solidarietà, cooperazione internazionale.
Il momento in cui viviamo apre lo spazio per proporre con forza le idee del cambiamento: riportare al centro l’individuo e ridefinire il ruolo di noi cittadini europei, con le nostre risorse interiori e i nostri valori. E’ l’occasione per rilanciare l’impegno ad investire sulle nostre caratteristiche distintive: innovazione, creatività, capacità di lateralizzare il pensiero, portando sul mercato globale il patrimonio delle idee migliori che possediamo.
La conferenza di Bruxelles mira ad individuare le grandi opportunità offerte dai programmi comunitari e a sottolineare come una comprensione affinata dei meccanismi interiori degli individui possa arricchire la proposta educativa-formativa di strumenti (conoscenze, competenze, capacità) utili a gestire il cambiamento con un atteggiamento proattivo e prosociale.
Soltanto una maggiore conoscenza della nostra inner design technology ci consentirà di non subire le condizioni esterne e il loro mutare, ma di manifestare risposte creative e innovative alle domande che la vita propone. E’ attraverso l’autoconoscenza che l’individuo può scoprire la dimensione soggettiva dell’accesso alla realtà e apprendere come ridisegnare i suoi modelli interpretativi, trovando quelli più efficaci a rispondere al cambiamento.
La discussione sull’evoluzione e progresso umano oggi può avvantaggiarsi di una nuova disciplina: la neuro-psico-pedagogia. Con Rita Levi Montalcini, neurologa italiana e premio nobel per la medicina da poco scomparsa, possiamo affermare che “il progresso dipende dal nostro cervello; la parte più importante del nostro cervello, quella neocorticale, deve essere usata per aiutare gli altri e progredire insieme verso una società orientata al bene comune”.
Proprio lo studio delle risorse interiori dell’uomo ci suggerisce come arricchire e orientare programmi educativi e formativi per minori e adulti: la coltivazione delle intelligenze multiple, la crescita di competenze emotive, la familiarità con principi e tecniche di comunicazione relazionale, l’orientamento ad imparare ad imparare, l’intenzionalità nell’agire sociale.
Consapevoli del legame indissolubile che ci lega con l’altro e con l’ambiente in cui viviamo, dobbiamo coltivare nuove idee, unico ponte per un futuro sostenibile: “le Idee salveranno l’Europa” (Patrizio Paoletti).