Per diventare i protagonisti del nostro futuro abbiamo bisogno di sviluppare la consapevolezza di sé.
Cos’è realmente la consapevolezza di sé?
Dovunque io mi trovi – dal parlamento europeo a una diretta Facebook – ripeto ininterrottamente che noi esseri umani siamo la specie apice su questo pianeta ed è importante che comprendiamo questo nostro ruolo nel mondo.
Ciò che ci contraddistingue veramente è la capacità di poter “prefigurare” il nostro futuro, ossia “dargli forma prima” nella nostra mente e, quindi, determinarlo nella realtà.
Pertanto, in questo momento di particolare disagio, non dobbiamo farci trascinare dagli eventi esterni, ma cavalcarli come un destriero veloce in grado di portarci dove desideriamo.
Per farlo, dobbiamo allenare quella caratteristica che viene definita consapevolezza di sé.
Ci sono cinque qualità della self awareness (o consapevolezza di sé) che ci permettono di risvegliarci dal torpore della nostra routine, ma prima vorrei approfondire perché essa è importante (vi ricordo che io sono il fondatore della International School of Self Awareness).
Questo momento storico particolare produce in noi l’opportunità di parlarci con chiarezza, dicendoci che cosa è davvero importante per noi e cosa vogliamo davvero.
So che molte persone provano disagio nel confrontarsi con queste domande, al punto da entrare in una forma di paura, paralisi e immobilismo, quindi evitano di incontrarle.
Tuttavia, l’immobilismo non ci permette di vivere la vita per cui siamo nati, quella che meritiamo davvero e che potremmo incarnare ogni nostro giorno, vedendoci pienamente protagonisti.
Allora, questa è l’occasione giusta per diventare i protagonisti del nostro futuro e scriverlo così come vorremmo che si realizzi. Per farlo, abbiamo bisogno di sviluppare consapevolezza di noi stessi.
Ora, vediamo brevemente i cinque elementi della consapevolezza.
1. Restare con sé stessi
Il primo elemento è rifuggire la paura e restare con me stesso, cioè con quelle domande esistenziali che possono cambiare la mia storia:
Che cosa è davvero importante per me?
Che cosa voglio davvero?
Come mi sentirò quando lo avrò ottenuto?
Cosa sarà cambiato nella mia storia?
Chi ne sarà felice?
Per rispondere anche solo alla prima di queste domande, devo prima entrare nel mondo interiore del mio dialogo consapevole e, dopo aver fatto lo screening della mia storia passata, dirmi quali sono stati i momenti in cui mi sono sentito davvero ciò che desideravo essere.
L’arte della sottolineatura è ciò che ci permette di riconoscere il vantaggio quando lo abbiamo raggiunto: se non ci siamo prima preannunziati il nostro successo, anche quando lo avremo realizzato, non lo riconosceremo.
Pertanto, il primo passaggio è: resto con me stesso senza fuggire via e riesumo i momenti della mia storia in cui mi sono sentito vincente, in cui mi sono sentito ciò che vorrei manifestare ogni giorno per me stesso e per il mondo intorno, cioè quel me migliore di me che dà senso al mio vivere quotidiano.
2. Gestire le emozioni
Restando con me stesso e con la domanda “Che cosa è davvero importante per me?” scopro cosa voglio davvero: io voglio essere il dominatore della mia vita.
Per esserlo, devo avere padronanza assoluta su di me, cioè devo imparare ad incontrare le emozioni negative – quali l’intolleranza, la violenza e la vergogna – che in alcune situazioni scattano e mi posseggono con forza crescente, e fermarle fin dall’inizio, spostandomi in quel luogo interiore dove esse non possono trovare nutrimento, quindi non crescono né si fortificano.
3. Orientare sé stessi
Quando tutto riaprirà e ritornerà quella che immaginiamo essere la normalità, dovrò essere fortemente motivato e pronto a un’interazione dinamica, flessibile, viva e, soprattutto, orientata.
Per orientare me stesso e motivarmi, devo stare con il mio vero perché, il vero motivo che mi spinge a fare le cose, anche quelle che devo fare per ruolo e responsabilità.
4. Comprendere la relazione
Io devo comprendere che la mia felicità è relazione, la mia capacità è relazione, l’intera mia vita è relazione. Questa comprensione mi permette di delegare (in parte) agli altri il completamento della mia risposta alla vita, infatti essa non sarà mai completamente piena se non farò partecipare l’altro ad essa.
Il mondo è fatto di opportunità e difficoltà.
Così come mi sono preparato alla difficoltà nel momento dell’abbondanza, quando la difficoltà mi raggiunge devo frequentare la speranza, perché solo la speranza certa mi permette di guardare oltre, verso il futuro che già ora scrivo con la mia immaginazione, attraverso la capacità unica di usare la mia mente astratta per separarmi da spazio e tempo e proiettarmi più avanti nella vita, affermando fin da subito che allora sarò quel me migliore di me che sto imparando a frequentare.
5. Sviluppare abilità sociali
Gli altri, che ho scoperto più che mai essere importanti, saranno la mia squadra, coloro che con me daranno vita alla riscrittura della mia storia.
Concludendo sulla consapevolezza di sé
Ricapitolando, le 5 qualità della Consapevolezza di sé (Self Awareness) sono:
1. Restare con sé stessi e con le domande esistenziali
2. Gestire le emozioni
3. Orientarsi e motivarsi
4. Comprendere la relazione
5. Sviluppare abilità sociali
Noi abbiamo un futuro semplicemente perché noi siamo questo futuro, noi siamo coloro che possono pensarlo, possono nutrirlo, possono farlo crescere. Noi siamo coloro che possono incarnarlo dando ad esso spessore, realtà.
Voglio ringraziare tutti coloro che, in questo momento della nostra storia, stanno cercando di essere consapevoli di loro stessi e voglio dire loro: insistiamo.