Le 7 stazioni della libertà

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Il tema su cui voglio riflettere oggi è il tema di tutta la mia vita: la libertà.

Esiste davvero una via per la libertà?

Che cos’è la libertà?

Partirei dall’esperienza opposta, cioè la prigione.

Come esseri umani, facciamo spesso l’esperienza di essere limitati.

Tuttavia, il limite non è forzatamente una prigione, soprattutto quando siamo in grado di accoglierlo e di vederlo con chiarezza.

In questo caso, potremmo dire che esso rappresenta un ponte verso la libertà.

Infatti, la libertà non è il possedere questo o quello, ma una condizione interiore dell’essere.

Nella mia riflessione, me la immagino come una via fatta di alcune stazioni, di cui la prima fra tutte è la nostra capacità di fermarci ad osservare.

Osservare cosa? La molteplicità dei nostri io.

Noi siamo Dottor Jekyll e Mr. Hyde, siamo i sei personaggi in cerca d’autore, siamo uno, nessuno e centomila di Pirandello.

Allora, il primo step per questa condizione interiore di libertà è guardarmi così come sono, senza giudizio, cioè senza ferire me stesso, in quella condizione di amore di me – dell’ “io mi amo” – che mi libera, facendo crescere il mio desiderio di fare meglio.

Cosa significa fare meglio?

Incominciare a muovermi verso la seconda stazione, che corrisponde a una capacità straordinaria, quella di prestare attenzione, che letteralmente significa “senza tensione”.

Devo dirmi che non ho paura di ciò che vedo e che sono in grado di prestare attenzione, cioè di non lasciarmi ferire, ma di restare lì ad imparare.

La terza stazione sulla via della libertà è quella della volontà.

La maggior parte delle persone immaginano di avere una volontà infinita, ma non è così, ognuno di noi ha solo una piccola volontà.

Tuttavia, quel poco che siamo in grado di fare è prezioso, perché rappresenta il passo che ci fa muovere verso una libertà sempre più grande e vicina ad un’altra stazione: la consapevolezza.

Quando io giungo alla comprensione di ciò che sono e, soprattutto, alla consapevolezza di ciò che posso divenire, la prossima stazione diventa chiara: io sono nato/a per evolvere, cioè per avanzare verso la conoscenza di me, verso l’amore per me stesso che si trasforma inevitabilmente in amore per l’altro, per gli altri, migliorando l’ambiente intorno a me.

Io posso, perché ho il potere di dire a me stesso qual è la storia che voglio incarnare.

È su questo potere che io giungo più consapevole di prima ad unificare i miei tanti io, diventando così più desideroso di dire la verità, molto prima che agli altri, a me stesso/a.

Allora, questo non nascondermi più, questo non fuggire più, questo restare qui, mi permette di smettere di sopravvalutarmi o di sottovalutarmi.

Infatti, il delirio di onnipotenza (sopravvalutazione) o la recriminazione (sottovalutazione) sono due facce di una stessa medaglia e sono queste che ci imprigionano.

Per incominciare il nostro cammino verso la libertà e giungere ad una qualità di vita superiore dobbiamo molto semplicemente accogliere l’idea di doverci allenare.

Da soli non possiamo fare nulla.

Soltanto con gli altri possiamo diventare capaci di guardare a noi stessi giustamente, restituendoci la vera immagine, non quella artefatta per essere adattata a ciò che Tizio, Caio, quella situazione, quel gruppo o quel contesto ci richiede e vuole.

Colui che vuole evolvere, che cerca la strada della libertà, si nutre del suo desiderio di incontrare la Vita nell’essere presente ad essa e condivide con il mondo intorno a sé, attimo dopo attimo, questo desiderio.

Per concludere, le 7 stazioni per la libertà sono:

1. Osservazione per dare inizio al cammino

2. Attenzione per avanzare su di esso

3. Volontà per capire cosa c’è da fare

4. Consapevolezza per progettare la nostra storia

5. Verità per non mentire a noi stessi

6. Coscienza, per entrare in contatto con quelle idee che nascono dall’esperienza viva del cambiamento possibile

7. Allenamento, per muoverci verso la nostra realizzazione.

Mi nutro ogni giorni di questi sette passi e periodicamente rifletto su di essi.
Spero che possano ispirare anche te.

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