La musica è l’arte dei suoni. Secondo l’interpretazione classica la musica la fa il compositore. Nulla in contrario, se non avesse preso forma un esperimento di un gruppo di ricercatori dell’Imperium College di Londra guidati da Robert MacCallum. L’idea alla base dello studio, pubblicato su PNAS (Proceedings of the Nationals Academy of Sciences of the United States of America), è che la selezione naturale può essere applicata anche al successo musicale.
La teoria di Darwin, infatti, determinerebbe il successo di una melodia. In sostanza, sopravvive quella più adatta, quella più orecchiabile. La musica- quindi- è un atto creativo che si evolve anche in base ai suoi ascoltatori. I ricercatori, per giungere a tale assunto, hanno creato un sistema che gli permette di simulare l’evoluzione musicale.
Un contenitore di brani che vengono selezionati e votati dagli utenti. I migliori vengono poi rimescolati tra loro per creare nuove melodie sottoposte nuovamente alla selezione. Così i migliori sopravvivono e i peggiori scompaiono.
Una scoperta in grado di stabilire come, molto spesso, l’atto creativo non è solo il frutto di chi partorisce l’idea ma è generato dalla risposta dei suoi destinatari.