Successo per ‘Sensi, empatia ed apprendimento’ all’interno di 21minuti tour

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Nell’ambito del ciclo di conferenze internazionali “21 minuti – I Saperi dell’Eccellenza”, Patrizio Paoletti ha incontrato il Prof. Jiri Wackermann, direttore del dipartimento per la Psicofisica empirica ed analitica dell’Institut für Grenzgebiete der Psychologie und Psychohygiene di Friburgo (Germania) ed affermato ricercatore nel campo della neurofisiologia e della fisica.

Nella sala gremita del “Centro Studi Agorà” di Assisi, lo scienziato ha presentato i risultati della sua preziosa e innovativa attività di ricerca neuro-scientifica, con particolare approfondimento della tematica delle relazioni tra percezioni sensoriali ed empatia. “Immagini visive indotte dal Ganzfeld, dai processi sensoriali ad altri stati di coscienza” il titolo dell’intervento.

Da diversi anni Wackermann analizza a fondo gli aspetti della percezione extra-sensoriale dell’uomo. Il “Ganzfeld” è un protocollo di ricerca utile ad individuare, ed esaminare, possibili canali di percezione extra-sensoriale tramite i quali l’uomo sia capace di generare “immagini mentali”.

Le ricerche di Wackermann offrono interessanti testimonianze sperimentali dell’esistenza di un modo di creare processi mentali complessi, a partire da percezioni sensoriali, comune a tutti gli esseri umani. “Il cervello non può rimanere senza strutture”, ha detto Wackermann, “traduce stimoli di vario tipo in strutture riconoscibili”.

La ricerca del Prof. Wackermann, dunque, porta spontaneamente nello studio dei processi legati all’empatia, assegnando a questo fenomeno un ruolo centrale nella costruzione, anche latente, delle relazioni umane, con forti implicazioni nell’apprendimento. “Gran parte di ciò che sappiamo”, infatti, “è stato acquisito con meccanismi automatici, in cui l’empatia svolge un ruolo centrale” ha sostenuto Patrizio Paoletti, intervenuto per approfondire il tema.

Paoletti ha sottolineato quanto sia importante partire da studi empirici come quelli del Prof. Wackermann, per comprendere quanto le percezioni siano importanti per la costruzione del mondo interiore degli individui, un mondo che li rende responsabili del loro comportamento con gli altri.

I processi empatici diventano, allora, fondamentali strumenti per leggere segnali utili a imparare dalle altre persone, per entrare in relazione con i loro bisogni, diventando collaborativi e sinergici. “Percepisco, vedo e risuono”, questa, secondo Paoletti, è la radice dell’empatia.

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